Snowboard-Alpinismo: amarcord Trofeo Mezzalama 1999

Di GIANCARLO COSTA ,

Trofeo Mezzalama 1999 squadra snowboarder skyrunner (1)
Trofeo Mezzalama 1999 squadra snowboarder skyrunner (1)

Una telefonata di un amico che non sentivo da tempo, Michelangelo “Miky” Oprandi, ha risvegliato i ricordi mai dimenticati di un Trofeo Mezzalama fatto con lo snowboard nel 1999, un esperimento che è rimasto unico, sia per il regolamento cambiato con l’esclusione della Tecnica Libera, che per il mal di gambe che ritorna al solo pensiero. Lo scopo della telefonata era proprio quello di far rivivere quella giornata, che proprio perché unica è rimasta memorabile.

Il Trofeo Mezzalama è la più antica e famosa gara di scialpinismo in Italia e nel mondo. Parte da Cervinia e arriva a Gressoney-La-Trinitee, lunga 45 km con 3500 metri di dislivello, sulla cresta dei 4000 del Monte Rosa come il Castore e il Naso del Liskamm, con squadre di 3 scialpinisti per la maggior parte del tempo legati in cordata. Nella prima edizione del 1997, ero partito da solo, con racchette da neve e snowboard, mettendomi in coda alle ultime squadre e avevo fatto tutto il percorso nel tempo massimo. Quindi era nata l’idea di ripetere la cosa due anni dopo, nel 1999, ma questa volta con una squadra di 3 snowboarder e in gara a tutti gli effetti, visto che lo snowboard era stato inserito nel regolamento dello scialpinismo come Tecnica Libera (quella dei bastoni a raspa per capirci). Riuscii a convincere gli organizzatori a farci partecipare, quindi il problema era trovare altri 2 snowboarder così “suonati” da farmi compagnia in questa “passeggiata”.

I miei compagni in questo particolare viaggio tra le montagne furono Simone Dallera, forte scialpinista che per l’occasione si era rimesso lo snowboard e Michelangelo “Miky” Oprandi, un personaggio del mondo della montagna: Guida Alpina, scialpinista, skyrunner e snowboarder. Partecipava a tutte le competizioni strane che gli capitano a tiro e quando apprese da un amico comune (Emilio Previtali) del mio progetto, si unì alla cordata con entusiasmo. Simone e io ci eravamo allenati tutto l’inverno per questo appuntamento, mentre Micky lo incontrammo il venerdì, il giorno prima della gara, che prendeva il via alle 5,30 del sabato. Proviamo a scendere legati per la pista del Ventina, per capire le difficoltà, visto che scendere legati per gli snowboarder è più complicato che con gli sci, e facciamo numeri degni di Paperissima!

Comunque alle 5,30 del 24 aprile 1999 si parte, anche se il meteo non promette nulla di buono. Partiamo per ultimi, per non infastidire gli altri concorrenti con le tavole e ci leghiamo subito. Saliamo decisi, i nostri scietti scorrono veloci (dimenticavo di dire che avevamo iniziato a fare snowboard-alpinismo con gli scietti e non più con le racchette da neve) e dopo 11 km e 1800 metri di dislivello arriviamo ai 3850 metri del Colle del Breithorn, dove era posto il primo cancello orario, 24simi su 111 squadre! Poi nel traverso per arrivare al Colle di Verra ci attorcigliamo con un’altra squadra, perdo uno scietto e perdiamo un po’ di tempo per recuperarlo, quindi via verso la mitica salita del Castore (quota 4288 metri) con i ramponi. Scendiamo dal Colle del Felik per poi risalire verso il Naso del Liskamm (quota 4272 metri) sempre con i ramponi su un pendio ghiacciato a 55°, per poi scendere verso il Colle del Lys e quindi iniziamo a scendere con lo snowboard. Poi al rifugio Mantova finalmente ci togliamo la corda e si riesce a fare anche qualche tratto di powder, anche e le gambe chiedono pietà. Micky è un animale da montagna anche in discesa e Simone se la cava, così si vola verso Gressoney, tra il tifo della gente che sapeva della nostra presenza annunciata da TV e giornali (all’epoca i social non esistevano).

Vinsero i Forestali di Leonardo Follis sugli skyrunner di Fabio Meraldi. Anche noi eravamo Fila Skyrunner, arrivammo 47simi in 7h30’, ma era come se l’avessimo vinto il Mezzalama, perché avevamo dimostrato che anche gli snowboarder erano degni di rispetto nel mondo dello scialpinismo e dell’agonismo. La fatica e il freddo li ho dimenticati, dentro di me rimane il ricordo di una grande cavalcata tra creste e ghiacciai delle montagne alle quali sono più affezionato.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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