Itinerari Sci e Snowboard Alpinismo – Monte Giavino (2766 m.) – Fondo, Valchiusella (TO)

Di GIANCARLO COSTA ,

25 Discesa da Monte Giavino sullo sfondo il lago di Viverone, Punta Palit e il Mombarone
25 Discesa da Monte Giavino sullo sfondo il lago di Viverone, Punta Palit e il Mombarone

INIZIO ESCURSIONE: Fondo, Valchiusella (1074 metri)

ACCESSO: Per arrivare a Fondo, in Valchiusella, da Torino, prendere l’autostrada Torino-Aosta, uscire a Ivrea, proseguire seguendo le indicazioni per la Valchiusella, quindi Alice Superiore, Traversella e poi Fondo. Parcheggiare in prossimità del caratteristico ponte in pietra ed iniziare la salita.

DISLIVELLO: 1700 metri circa

DIFFICOLTA: MSA (Medi sciatori e snowboarder alpinisti)

TEMPO: circa 4 ore per la salita

PERIODO CONSIGLIATO da Febbraio a Marzo

ATTREZZATURA: da scialpinismo o snowboard-alpinismo

CARTOGRAFIA: IGM F. 42 tav. Valchiusella

DESCRIZIONE ITINERARIO

Per chi ama lo “scialpinismo selvatico”, i valloni e le cime sperdute a due passi dalla città, per chi vuole vivere lo scialpinismo come avventura ed isolamento senza andare in un altro continente, la Valchiusella e il Monte Giavino fanno al caso vostro. Gita un po' tormentata nella parte bassa, dove si sale per un sentiero ripido, con un paio di attraversamenti del torrente Ribordone, ma che in alto offre pendii e panorami che ripagano della fatica fatta.

Si parte da Fondo, dove finisce la strada della Valchiusella, rimanendo alla sinistra del torrente Chiusella senza passare sul caratteristico ponte in pietra. Si sale per la strada sterrata fino a incontrare il torrente Ribordone, lo si passa sul ponte in pietra e si sale subito a sinistra seguendo il sentiero, indicato con i caratteristi bolli di vernice bianca e rossa. Si attraversa il torrente in due punti, prima da sinistra a destra, quindi da destra a sinistra orografica e normalmente da qui si può salire su neve. Si punta alla barra rocciosa avendo come riferimento un torretta in pietra che si distingue da lontano. Verso quota 1700 metri il pendio si apre, si passano l'Alpe Las e Saler e si raggiunge l'Alpe Curgnà. Deviare decisamente a destra, con una lieve depressione, quindi si arriva alla dorsale che porta al Monte Giavino. Nell'ultima parte della salita, il pendio che porta alla croce di vetta si fa' più ripido ed è meglio mettere gli attrezzi nello zaino e salire a piedi o calzare i ramponi. In discesa seguire l'itinerario di salita al contrario nella prima metà, quindi dalla torretta in pietra in poi scendere diagonalmente verso la destra orografica del vallone cercando il passaggio tra i vari canalini che riportano all'attraversamento del torrente, fin dove c'è neve. Generalmente quando c'è la neve nella parte bassa, la parte alta dell'itinerario non è in condizioni di sicurezza, viceversa bisogna prevedere una bella scarpinata per tornare a Fondo.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti