Finale Coppa del Mondo scialpinismo a Tromsø (NOR): terzi nell'individuale Matteo Eydallin e Gloriana Pellissier, nella generale Reichegger 2º e la Pellissier 3a.

Di GIANCARLO COSTA ,

Gli azzurri in gara a Tromsø (foto fisi.it)
Gli azzurri in gara a Tromsø (foto fisi.it)

I fiordi norvegesi hanno decretato i nuovi vincitori della Coppa del Mondo ISMF - Scarpa. Sulle nevi di Blatind, a qualche decina di chilometri da Tromsø, si è corsa la prova individuale che ha chiuso la stagione della Coppa del Mondo. L’Artic Race disegnata sui pendii che si rispecchiano nei fiordi aveva un dislivello per gli uomini di 1600 metri, mentre per le donne il dislivello positivo era di 1300 metri, per tutti, tre salite e tre discese.

Il francese William Bon Mardion dopo essere rimasto tra le posizioni di rincalzo, sul finire della terza salita ha preso qualche metro di vantaggio dal gruppetto formato da Martin Anthamatten, Manfred Reichegger, Yannik Ecouer, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi e Alexis Sevennec. Ma è nella discesa finale che il francese Bon Mardion ha completato il suo capolavoro. Linee estreme che solo lui è in grado di vedere e soprattutto di tenere dall’inizio alla fine.

Il vincitore della Coppa del Mondo ha fermato il cronometro in 1:10’41’’. Solo lo svizzero Anthamatten ha tenuto testa del battistrada, ma sotto il traguardo ha accusato un ritardo di 42 secondi. In terza posizione si è classificato l’azzurro Matteo Eydallin che è riuscito, nell’ultimo tratto di gara, quasi allo sprint, a sorpassare Yannick Ecoeur e Manfred Reichegger.

In campo femminile Laetitia Roux ha dominato la gara con la stessa tranquillità che l’ha contraddistinta per tutta la stagione. Nella prima parte Gloriana Pellissier e Maude Mathis hanno tenuto nel mirino la francese, ma poco prima di metà gara, la Roux ha aperto il gas ed è andata a prendersi la vittoria della coppa di cristallo.

Laetitia Roux ha vinto con il tempo di 1:09’04, mentre la svizzera Maude Mathis e l’azzurra Gloriana Pellissier sono rispettivamente seconda e terza.

Per quanto riguarda la classifica generale di Coppa del Mondo, in cima al podio c’è Roux con 1239 punti. Sul secondo gradino del podio è salita Gloriana Pellissier con 950 punti, mentre Maude Mathis è terza con 915 punti.

Tra gli uomini la battaglia per la prima posizione della classifica di Coppa è stata più combattuta. Bon Mardion con 898 punti è salito sul gradino del podio più alto. Il compagno transalpino Matheo Jacquemoud, secondo, ha un punteggio totale di 823 punti. In terza posizione si è classificato l’azzurro Manfred Reichegger.

Ordine d'arrivo Individuale femminile Tromsoe (Nor):

1 ROUX, Laetitia FRA 01:09:04

2 MATHYS, Maude SVI01:11:56

3 PELLISSIER, Gloriana ITA 01:15:25

4 GEX-FABRY, Emilie SVI 01:16:18

5 FABRE, Valentine FRA 01:17:38

6 NICOLINI, Elena ITA 01:18:16

7 KREUZER, Victoria SVI 01:18:55

8 RICHARD, Mireille SVI 01:19:33

9 MOLLARET, Axelle FRA 01:20:50

10 COMET, Anna SPA 01:22:06

12 COMPAGNONI, Elisa ITA 01:26:25

Ordine d'arrivo Individuale maschile Tromsoe (Nor):

1 BON MARDION, William FRA 01:10:41

2 ANTHAMATTEN, Martin SVI 01:11:23

3 EYDALLIN, Matteo ITA 01:11:37

4 ECOEUR, Yannick SVI 01:11:43

5 REICHEGGER, Manfred ITA 01:11:46

6 SEVENNEC, Alexis FRA 01:12:31

7 GACHET, Xavier FRA 01:12:37

8 FAVRE, Valentin FRA 01:12:51

9 ANTONIOLI, Robert ITA 01:13:08

10 JORNET BURGADA, Kilian SPA 01:13:50

12 BOSCACCI, Michele ITA 01:14:49

14 LANFRANCHI, Pietro ITA 01:14:56

17 GALIZZI, Davide ITA 01:15:33

22 LENZI, Damiano ITA 01:19:30

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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