Snowboard in Marocco

Di GIANCARLO COSTA ,

Paolo Alberti in salita con la split-board
Paolo Alberti in salita con la split-board

Lo snowboard-alpinismo non conosce frontiere. Ecco il racconto[inline:snowboard_in_marocco1.jpg] di un viaggio in Marocco con lo snowboard, fatto da un ragazzo che ho conosciuto a San Martino di Castrozza, nel lungo inverno delle gare di snowboard-alpinismo. Paolo Alberti era uno degli organizzatori, ma qui è soprattutto un appassionato viaggiatore delle montagne, una passione che non ha confini.

Testo di Arianna Zen, Foto di Paolo Alberti

Partire verso il caldo Marocco con lo snowboard in spalla ed avventurarsi tra le montagne dell´Alto Atlante. Anche nell´Africa dai colori e profumi intensi, ci sono delle vette da raggiungere sopra i quattromila metri di quota, ci sono occasioni per fare delle splendide discese con la tavola ed incontrare popoli nomadi, lontani dal frastuono e dall´opulenza occidentale ma forse più vicini ai ritmi della natura. Paolo Alberti e altri compagni hanno vissuto nei primi dieci giorni di marzo, in Marocco, un´esperienza alpinistica in questa terra dove l´alpinismo è quasi sconosciuto per gli abitanti autoctoni ma ricercato da chi lo pratica assiduamente per la bellezza dei luoghi che sanno di storie da mille e una notte. Dopo aver respirato i colori di Marrakech, Paolo e amici si sono diretti a Imlil, paesino a 1750 metri d'altezza dove predomina il colore ocra della terra, tra terrazzamenti e torrenti e poi verso il rifugio Toubkal, a quota 3207 metri, punto di partenza per raggiungere il monte Jbel Toubkal, a quota 4167 metri. "Mi aspettavo un ambiente diverso, spiega Paolo, con meno neve e discese poco remunerative ed invece l´ambiente è proprio alpino anche se gli itinerari sono più accessibili rispetto a quelli delle nostre Dolomiti, al massimo i pendii affrontati erano del 30% e gli spazi più ampi. La gente del posto, i berberi, sono cordiali e disponibili, alcuni di loro fanno le guide per professione, sono ragazzi giovani e in gamba. In città invece è diverso, le donne sono più emancipate e la gente meno discreta più invadente ma comunque particolare e affascinante". Non poteva mancare una discesa sulla dorata sabbia nel deserto del Saraha, sulle dune di Merzouga, raggiunte a bordo di dromedari e la possibilità di bivacco nella tendopoli. "Dal punto di vista economico, il viaggio non è stato caro, spiega Paolo, il costo per giornata delle escursioni con portatori, cuoco, tre pasti il giorno, muli e trasporto con jeep si aggirava sulle 40 euro circa. Un ottimo rapporto qualità prezzo. E´ sorprendente come queste persone, più povere di noi, sembrino saper usare e sfruttare meglio i beni a disposizione, anche riciclandoli. Anche se nelle città la globalizzazione è arrivata, e lo si vede dai blasoni occidentali che spopolano, dalle tecnologie diffuse e dallo stile di vita simile al nostro, nelle zone desertiche e periferiche il tempo sembra quasi si sia fermato ad un secolo fa".

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti