Test splitboard Amplid Lovelife 148

Di GIANCARLO COSTA ,

Apertura Test splitboard Amplid Lovelife 148 (foto Matthieu Thevenet)
Apertura Test splitboard Amplid Lovelife 148 (foto Matthieu Thevenet)

La splitboard è senza dubbio l’ultima frontiera dello snowboard, l’attrezzo che consente ai surfisti della neve, o snowboarder, di tornare alle origini, di risalire i pendi con le proprie gambe per scendere con lo snowboard, di praticare l’alpinismo nella sua forma originale, cioè di esplorazione delle montagne, viaggiando su creste e canali ripidi, con un attrezzo molto simile a un paio di sci in salita, che una volta tolte le pelli usate per la risalita, riassemblato e inseriti gli attacchi, diventa uno snowboard in discesa.

Grazie al supporto del negozio Jolly Sport di Torino e in particolare di Daniele, responsabile del settore Jolly Sport Extreme, ho realizzato il test sulla splitboard Amplid Lovelife 148. Pur essendo un modello da donna, va bene anche al maschile per i pesi leggeri, per avere i vantaggi legati alla riduzione del peso, alla maneggevolezza in salita, soprattutto nelle inversioni e nella tenuta sui diagonali, e in discesa per i passaggi stretti tra le rocce dei canali.

Usando la splitboard per fare gite con grandi dislivelli, spesso anche in compagnia di sciatori, utilizzo scarponi da scialpinismo, pur avendo una passato di freestyler in Half Pipe. La salita viene quindi fatta agganciando lo scarpone da scialpinismo con lo scafo in plastica a un attacco Dynafit 2 pin, che aumenta la tenuta sui diagonali e la velocità nelle inversioni. Quindi in salita, gli attacchi Spark Dyno DH, attacchi hard per scarponi in plastica, sono messi nello zaino, il che contribuisce a diminuire il peso della split che portiamo in salita. Oltre una certa pendenza in diagonale sono facoltativi, ma spesso fondamentali, anche i rampant, da inserire nell’apposito alloggiamento dell’attacchino per la salita.
Al termine della salita, in vetta o alla base del canale scelto per salire con i ramponi, l’assemblaggio della splitboard è veloce e preciso, grazie a hook di chiusura di nuova generazione. Questa operazione si fa’ dopo aver tolto le pelli, quindi si esegue la chiusura in punta e coda, per poi assemblare il tutto con l’inserimento dei 2 attacchi Spark Dyno DH, che essendo stati trasportati nello zaino, non hanno neve nei punti di scorrimento. Neve che deve essere comunque rimossa dalle piastre (Puk) sulla splitboard.

Ho eseguito il test con tutti i tipi di neve, dalla polvere, alla crosta ghiacciata e irregolare, passando per la neve ventata e per la neve pesante nei boschi. Oltre alle gite l’ho usata anche in una giornata con gli impianti, per valutare meglio le risposte in discesa. L’Amplid Lovelife 148 è veramente polivalente, si adatta a tutti i tipi di neve, è stabile negli atterraggi dai salti in neve fresca, così come tiene la conduzione anche quando ci si muove su neve crostosa e in qualche tratto ghiacciato. Nei passaggi ripidi, consente di fare le curve saltate, viste le sue dimensioni ridotte.

Queste le caratteristiche:
Lunghezza 148cm
Larghezza in centro 24,2cm
Larghezza spatola 28,2cm
Passo 53cm arretrato 10cm
Peso 2,75kg

In allegato un po’ di foto del Test splitboard Amplid Lovelife 148

Per saperne di più www.amplid.com e Jolly Sport Extreme.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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