Test Burton Splitboard Family Tree Anti-Social 147

Di GIANCARLO COSTA ,

Apertura Test Burton Splitboard Family Tree Anti Social 147 (9)
Apertura Test Burton Splitboard Family Tree Anti Social 147 (9)

Pelli di (simil)foca in salita e snowboard in discesa: questa in sintesi è la splitboard. Un attrezzo studiato per consentire agli snowboarder di muoversi liberamente in montagna, esplorare le montagne lontane dagli impianti di risalita. Lo snowboard-alpinismo è nato con lo snowboard stesso quando i surfisti da onda americani risalivano a piedi le montagne per scendere con le loro tavole da surf modificate, o anche no, per scendere in neve fresca esattamente come facevano con le onde nell’oceano. Con l’apertura delle stazioni sciistiche verso quest’attrezzo, all’inizio per nulla scontato, la pratica dello snowboard ha avuto molteplici sviluppi, ma in comune c’è sempre la passione per il fuoripista in neve fresca, per il freeride. Ecco quindi che nel corso degli anni anche il freeride e lo snowboard-alpinismo, che un tempo si chiamava backcountry, ha avuto diverse evoluzioni e molti nuovi adepti.

Racchette da neve per la salita, o scietti, o splitboard, la tavola divisa in due in salita che consente di non averla nello zaino come nei primi due casi, che in cima alla montagna si riassembla nello snowboard da usare in discesa. Quest’ultima attrezzatura, negli ultimi anni, è diventata quasi standard tra chi vuol fare lo snowboard-alpinismo, vuoi per moda vuoi per i miglioramenti tecnici che le varie ditte costruttrici di tavole e attacchi hanno saputo sviluppare nel corso degli anni.

Burton, per la quale chi vi scrive aveva lavorato allo sviluppo della prima splitboard nel 2000, ha saputo coltivare nel corso degli anni anche questo settore, anche se il suo core-business rimane focalizzato sul freestyle e il freeride.

Grazie al supporto del negozio Jolly Sport Torino e in particolare di Daniele, responsabile del settore Jolly Sport Extreme, ho realizzato il test sulla Burton Splitboard Family Tree Anti-Social 147. E’ un modello da donna, ma va bene anche per i pesi leggeri, ed è stato scelto per utilizzare il modello più corto sul mercato, per avere i vantaggi legati alla riduzione del peso, alla manegevolezza in salita, soprattutto nelle inversioni e nelle diagonali, e in discesa per i passaggi stretti tra le rocce dei canali.
Inoltre, per scelta e per compensare problemi tendinei, utilizzo scarponi da scialpinismo; quindi in salita gli attacchi Spark Dyno DH, attacchi hard per scarponi in plastica, sono messi nello zaino, mentre l’aggancio dello scarpone alla split avviene con un attacco Dynafit 2 pin, che aumenta la tenuta sui diagonali e la velocità nelle inversioni. Ovviamente oltre una certa pendenza sono fondamentali i rampant, da inserire nell’apposito alloggiamento dell’attacchino per la salita.
Al termine della salita in vetta o alla base del canale scelto per salire con i ramponi, l’assemblaggio della splitboard è veloce e preciso, se si fanno con metodo la rimozione delle pelli, l’incastro dei ganci e la chiusura in punta e coda, per poi assemblare il tutto con l’inserimento dei 2 attacchi Spark Dyno DH, che assendo nello zaino, non hanno neve nei punti di scorrimento. Neve che deve essere rimossa dalle piastre sulla splitboard, che sono Voilè.

In allegato un po’ di foto del test Burton Splitboard Family Tree Anti-Social 147.

Per saperne di più www.burton.com e Jolly Sport Extreme.

Articolo Publiredazionale

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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