Lo scialpinista cuneese Paolo Rabbia è partito per la traversata dei Pirenei

Di GIANCARLO COSTA ,

Paolo Rabbia impegnato nella traversata dei Pirenei
Paolo Rabbia impegnato nella traversata dei Pirenei

Prima settimana di viaggio per Paolo Rabbia, l'alpinista cuneese che, dopo aver effettuato la traversata delle Alpi, ci prova con quella dei Pirenei. Da Sud verso Nord, dal Mediterraneo all'Atlantico, partendo dal Canigou, la montagna simbolo della Catalogna, sino al Pic d'Orby, dopo circa 700 km. Tutto con sci e pelli, in solitaria: obiettivo, 'chiuderla' in un mese.

«Sono arrivato in macchina sino a Fillols - spiega Paolo, via Skype -, un piccolo villaggio francese e da lì sono partito. Per affrontare il Pic du Canigò, come la chiamano i catalani che la considerano una montagna 'sacra', ci ho impiegato due giorni. Non è così impegnativa, anche se si sale a oltre 2700 metri, ma le condizioni erano davvero proibitive. Ha quasi sempre nevicato. Ma quel che è peggio, con vento e nebbia. Una costante su questa montagna.

Una vera solitaria: «Di scialpinisti neanche l'ombra, ma tutti quelli che ho incontrato mi hanno dato una mano, mi hanno accolto con simpatia quando hanno capito quello che sto facendo, perché la traversata, per lo meno in estate, a piedi o in bicicletta, è il sogno di molti. Per fortuna ho incontrato un alpinista del luogo che mi ha dato le giuste indicazioni e poi ha avvertito un amico alla tappa successiva che mi aiutato con altre ‘dritte’ sul tracciato. Ho pochi punti di riferimento e nei fondovalle non è facile muoversi in boschi impenetrabili».

Direzione Andorra. «La seconda vera montagna è stata il Pic Carlit: sono stato obbligato a seguire il versante francese, visto che dalla parte spagnola la neve è troppo marcia. Il problema è rimasto il vento: ho trovato lastroni, tratti in alto quasi senza neve e cumuli 'inattesi' a quote più basse. Adesso sono arrivato nel Principato di Andorra. Appena smette di nevicare riparto verso il confine francese, ma con il rischio 4 valanghe non è facile scegliere la strada. Sono fermo da un giorno per non rischiare: le mie tappe sono di solito molto impegnative, quasi undici, dodici ore e vorrei ritrovarmi a fine giornata in una discesa, piuttosto che in salita».

Prossime tappe? «Ho un contatto giusto, un medico di Saragozza, Jorge Garcia, che è un grande appassionato e ha un sito internet chiamato lameteoqueviene: lì ci sono le indicazioni migliori e dovrei avere anche qualche compagno di viaggio. Sperando soprattutto che il meteo migliori un po'».

Paolo Rabbia sta effettuando la sua traversata con gli Aski, i nuovi sci realizzati a Mondovì: «Gliene ho fatte di tutti i colori, ma resistono. Sinora ho trovato solo neve ventata e hanno risposto alla grande. E poi in salita con la loro leggerezza riescono a 'contrastare i 20 kg di peso del mio zaino...».

Fonte www.aski-snowsports.it

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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