Itinerari sci e snowboard-alpinismo - Gran Paradiso (4061 m) - da Pont Valsavarenche (AO)

Di GIANCARLO COSTA ,

SALITA GRAN PARADISO
SALITA GRAN PARADISO

INIZIO ESCURSIONE: Pont Valsavarenche (1960 m)

ACCESSO: Per arrivare a Pont Valsavarenche, prendere l’autostrada Torino-Aosta, uscire ad Aosta o Villeneuve, risalire la statale fino a Villeneuve, quindi attraversare un ponte e dal centro di Villeneuve continuare a risalire la valle fino ad un bivio, prendere per la Valsavarenche e continuare fino al termine della strada dove si trova un parcheggio.

DISLIVELLO: 2100 m (772 m al Rifugio Vittorio Emanuele II)

DIFFICOLTA’: BSA (Buoni sciatori e snowboarder alpinisti)

ATTREZZATURA: da scialpinismo o snowboard-alpinismo

continua..

PERIODO CONSIGLIATO da marzo e maggio

CARTOGRAFIA: IGC Parco nazionale del Gran Paradiso scala 1:50000

DESCRIZIONE ITINERARIO

Il Gran Paradiso è un 4000 interamente in territorio italiano ed è la vetta simbolo dell’omonimo parco. Arrivati al parcheggio di Pont Valsavarenche (quota 1960 m), iniziare l’escursione attraversando il ponte e prendendo la pista di fondo che costeggia il fiume, per circa 10 minuti, poi in corrispondenza di una grossa baita, imboccare la salita che porta al rifugio attraversando un altro ponte su di un torrente. A volte il sentiero può essere ghiacciato e conviene risalirlo a piedi con sci o racchette nello zaino, fino ai ripidi pendii sotto il Rifugio Vittorio Emanuele II, a quota 2732 m, utile per il pernottamento se si vuol spezzare la salita in 2 giorni o per una sosta se si fa la salita in giornata. Alla destra del rifugio si vedono il Ciarforon, la Becca di Monciair ed i Denti del Broglio. Invece per salire al Gran Paradiso, si piega a sinistra, su di una evidente morena, risalendo fino alla base del ghiacciaio. La pendenza aumenta e se la neve è molto dura, possono essere utili i rampant. Arrivati alla cosiddetta “Schiena d’Asino”, che segna la congiunzione dei ghiacciai del Gran Paradiso e del Laveciau, che si può risalire anche dal rifugio Chabod, proseguire verso il Colle della Becca di Moncorvè, con a destra l’omonima Becca, quindi risalire a sinistra verso il Gran Paradiso, avendo alla destra il Roc, attraversare il crepaccio terminale e arrivare ad un colletto alla base del Gran Paradiso. Di qui inizia la parte più alpinistica della salita, dove i maggiori pericoli derivano per lo più dal traffico, cioè dagli incroci con altri scialpinisti. Con un po’ di pazienza s’arriva in cima, alla statua bianca della Madonna.

Per scendere rifare a ritroso lo stesso itinerario se ben innevato. Oppure se la neve scarseggia sotto il rifugio Rifugio Vittorio Emanuele II, si può risalire fino al Colletto Ciarforon, continuare con un lungo diagonale fino ad entrare nel vallone del Grand Etret e da qui scendere fino a Pont, con divertenti gimcane tra sassi, fiume e alberi.

Per i tempi di percorrenza, il calcolo è lasciato alle proprie capacità individuali. Il dislivello complessivo è di 2100 metri, dopo 772 metri si arriva al Rifugio Vittorio Emanuele II.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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