Etna skialp e snowalp: scivolare sulla neve della “Muntagna”

Di GIANCARLO COSTA ,

L'eruzione dell'Etna di inizio marzo (foto giancarlo costa) (1)
L'eruzione dell'Etna di inizio marzo (foto giancarlo costa) (1)

Lo scialpinismo e lo snowboard-alpinismo sull’Etna sono un’esperienza da provare. Seduto sull’aereo che da Catania mi riportava verso Caselle, verso casa, verso le Alpi, avevo già nostalgia di questo piccolo viaggio sul più alto vulcano attivo d’Europa (quota 3330m). Non solo una toccata e fuga, ma 5 giorni vissuti intensamente tra neve, lava e vento, in un’annata particolarmente generosa di coltre bianca. Il drago che dorme sotto “A Muntagna” s’è risvegliato quasi aspettasse il nostro arrivo ed ha aggiunto lo spettacolo pirotecnico allo spettacolo della natura. In nessun altro posto come sull’Etna si capisce che la Terra è viva, che il nucleo di fuoco e magma che consente la vita del nostro pianeta, è qualcosa di estremamente vivo, reale, pericoloso e affascinante.
La storia di questo vulcano affonda le radici nella notte dei tempi, cosi come i racconti che lo riguardano; la storia dello scialpinismo su questa montagna è recente, con l’introduzione dello sci come mezzo di esplorazione alpinistica tra le due guerre e addirittura la prima competizione scialpinistica a pattuglie datata 1953, antesignana delle prove di coppa del Mondo del 2010 e del 2012.
Ma è l’esplorazione dei suoi versanti, dei suoi canali, con sci o snowboard, spesso coadiuvati da ramponi e piccozza, avendo il mare come orizzonte, la vera essenza dello scialpinismo all’Etna.

Descrizione itinerari Etna

Ci sono due accessi stradali all’Etna in corrispondenza dei due impianti sciistici, dal versante sud del rifugio Sapienza e dal versante nord di Piano Provenzano. Gli impianti sciistici possono abbreviare i tempi di salita in quota, oltre che rappresentare un’occasione per fare qualche sciata in pista e in fuoripista. Le discese nella Valle del Bove dalla Montagnola e verso Bronte da Punta Lucia, prevedono un’altra risalita per rientrare ai rispettivi luoghi di partenza del Rifugio Sapienza e di Piano Provenzana. Quando si usano le pelli di foca bisogna ricordarsi che la cenere vulcanica indiruta dalla neve gelata è abbastanza abrasiva e sporca le pelli, per cui dopo ogni gita bisognapulirle oltre che asciugarle.

Avendo avuto come base il Bed&Breakfast Magma Guest House della famiglia Tomasello a Ragalna, con un pulmino affittato per poterci muovere liberamente, assieme agli amici Stefano, Renato, Orfeo, Fabio e Lolita, abbiamo “scorazzato” con sci e snowboard (io) sulle nevi del “Mongibello” e toccato con mano, nel vero senso della parola, la lava che fuoriusciva nei pressi del monte Frumento Supino.

Rifugio Sapienza – La Montagnola 700m D+
Piano Vetore – Monte Frumento Supino 1200m D+
Piano Provenzana – Cratere di Nord-Est 1500m D+
Rifugio Sapienza–La Montagnola – ValledelBove– Serra dell’Acqua–Schiena dell’Asino1400mD+
Piano Provenzana – Punta Lucia – Monte Nunziata – P.ggio di Lenze – P. Provenzana 1800m D+

Informazioni
Magma Guest House www.magmaguesthouse.com
Rifugio Sapienza www.rifugiosapienza.com
Guide Etna www.etnaguide.eu

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti