Camminare con le racchette da neve

Di GIANCARLO COSTA ,

apertura racchette da neve
apertura racchette da neve

La racchetta da neve è il più antico attrezzo inventato dall'uomo per muoversi sulla neve, in tempi lontani in cui spostarsi voleva dire sopravvivere più che fare sport. Oggi i motivi per cui si cammina con le racchette da neve per boschi e montagne sono molto diversi da allora.

L'uomo moderno della società occidentale, ha (forse è più giusto dire aveva) ormai superato i problemi primari della sopravvivenza, quindi ha risorse e tempo libero da impegnare per cercare di evadere dal caos e dai ritmi frenetici della vita attuale. Ultimamente anche la gestione del tempo libero è stata per così dire codificata ed integrata secondo canoni moderni. Quindi le file in macchina e le code agli sportelli si trovano non solo nelle grandi città, ma ormai anche nei weekend agl'impianti delle grandi stazioni sciistiche.

Da qualche tempo si sta cercando la fuga anche da questo tipo di turismo, da una montagna troppo "addomesticata" per regalarci ancora emozioni non "artificiali". Si va alla ricerca di un altro modo di vivere la montagna, riscoprendola con ritmi diversi, con giochi di luce che solo le passeggiate all'alba o al tramonto sanno regalare. Le racchette da neve sono un buon regolatore di questi ritmi. Se si vuole si può anche correre, altrimenti si cammina in piano, in salita, in discesa, girovagando un po' come animali selvatici per i boschi.

Le racchette da neve si sono sviluppate con forme e concezioni diverse. Forse ebbero origine in Asia e America settentrionale, proprio per favorire la migrazione di quelle popolazioni attraverso lo stretto di Bering. Poi fu l'attrezzo che consentiva lo spostamento sulla neve ai cacciatori in zone come l'Alaska e il Canada. Le racchette furono costruite anche nei paesi scandinavi, e proprio da queste presero forma i primi sci, che consentivano di scivolare oltre che camminare sulla neve.

Verso la fine dell'Ottocento, le racchette da neve furono usate dai pionieri dell'alpinismo per agevolare le marce d'avvicinamento alle montagne durante la stagione invernale. Nel libro di Marcel Kurz (uno dei padri divulgatori dello scialpinismo) "Alpinismo Invernale" si narra che:

"Fu solo nel gennaio 1893 che Cristoforo Iselin di Glaris e tre suoi amici riuscirono a superare il Colle di Pragel (1554 m.), traversata considerata come l'origine delle escursioni di montagna in sci...Tre di loro, fra cui un norvegese, calzavano gli sci, solo il quarto portava delle racchette e la gita doveva servire a decidere la superiorità tra racchette e sci. Il dottor Naef, che calzava le racchette, seguì i suoi compagni senza troppa difficoltà, grazie al suo allenamento, ma nella discesa sull'altro versante della montagna, i suoi colleghi, che già erano diventati abili sciatori, scomparvero ben presto alla sua vista in mezzo ad un turbine di neve polverosa e arrivarono a Muottathal un'ora prima di lui. E così egli fu costretto a riconoscere l'incontestabile valore degli sci in montagna."

Quindi le racchette persero la sfida con gli sci, quale attrezzo più duttile per spostarsi sulle montagne innevate, più di un secolo fa e ancor oggi lo sci è sicuramente l'attrezzo più valido per muoversi in montagna. Ma non tutti sanno sciare e quindi negli ultimi anni la racchetta è stata riscoperta e rilanciata dagli escursionisti, che vogliono continuare, anche d'inverno con la neve, le loro gite in montagna. Da anni popolare in Francia e Svizzera, negli ultimi anni ha avuto un notevole impulso anche in Italia. Di racchette ormai n'esistono di tutti i tipi e per tutti i prezzi.

Qualche nostalgico usa ancora quelle di legno e corda intrecciata, ma sono armai disponibili decine di modelli con la struttura in plastica o alluminio, con ramponi per favorire la presa su terreni ripidi e gelati, con l'alzatacco per facilitare il passo in salita. E' bene accompagnare le racchette con i bastoncini telescopici, per aiutarsi a mantenere l'equilibrio e spingere anche con le braccia.

Bisogna sempre andare in montagna ben equipaggiati, a cominciare dalle scarpe. Infatti, la racchette permettono di galleggiare sulla neve, ma devono essere tolte quando s'incontrano tratti senza neve, che possono essere scivolosi o ghiacciati. Quindi è bene usare scarponi o pedule con una buona suola e isolate termicamente.

Anche abiti e zaino devono essere adatti all'ambiente, e lo zaino deve avere cinghie e laccioli per trasportare le racchette. 

Ma la cosa fondamentale è la conoscenza della montagna invernale, con tutti i suoi problemi ed i suoi pericoli. Il fatto di avere le racchette ai piedi e non sci o snowboard, non semplifica le cose, anzi le complica se la discesa è ripida. Quindi prima di affrontare una salita ripida, bisogna sempre valutare se si è capaci di scendere senza problemi di scivolate o valanghe.

Quando si è in cima si è solo alla metà dell'escursione, bisogna sempre tornare indietro.Per la sicurezza è sempre bene avere un ARVA, una pala e una sonda, se disponibile anche una radio o un telefonino (sempre che ci sia campo).

Andare in montagna con le racchette da neve forse non sarà l'attività più estrema del mondo, ma il fascino di una passeggiata per i sentieri di un bosco innevato, il senso di contatto e d'immersione nella natura che ne deriva, sono sensazioni uniche da provare.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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