Tragedia sul Monte Camino: 2 morti in valanga – Oropa (BI)

Di GIANCARLO COSTA ,

I soccorsi mobilitati ad Oropa (foto lastampa.it)
I soccorsi mobilitati ad Oropa (foto lastampa.it)

Si temeva una domenica d’incidenti in valanga sull’arco alpino e purtroppo così è stato ad Oropa sul Monte Camino. Una discesa in fuoripista è costata cara ad un gruppo di 21 sciatori, di cui tre erano guide che stavano accompagnando i clienti, 6 per guida. La valanga ha ucciso Emanuele Mosca 65 anni di Graglia e Carlo Graziano 26 anni di Crescentino. Un terzo escursionista, un trentaseienne di Biella, è ricoverato in chirurgia d'urgenza all'ospedale di Aosta, con prognosi riservata per le conseguenze dell'ipotermia. Altri tre sciatori, se la caveranno invece con qualche giorno di cure.

Dal pendio all’arrivo della cabinovia, sul monte Camino, e da qui a valle, sull’altro versante della montagna, verso Rosazza e la Valle Cervo. Si sale con la funivia dai 1200 metri del santuario di Oropa ai 1900 del Lago del Mucrone, poi con il secondo tratto in cestovia si sale fino in vetta al Monte Camino a circa 2400 metri. Qui, anzichè scendere in pista o fuoripista fino ad Oropa, era prevista la discesa verso la Valle Cervo, sull’altro versante, quello più selvaggio e meno battuto. Dall’arrivo della cestovia, si compie un attraversamento e si scende puntando verso l’abitato di Rosazza. Al termine della discesa si rientra ad Oropa o in macchina, o con le pelli, o in elicottero per proseguire con altri fuoripista, come pubblicizzato e programmato in settimana, vista la gran quantità di neve caduta. Giovedì sera era scesa neve in abbondanza, uno strato di cinquanta centimetri non abbastanza freddo, che è andato a depositarsi su un altro strato ghiacciato nei giorni precedenti.

La valanga era gigantesca: un fronte di 200 metri, con una lunghezza di 700. Tre sciatori del gruppo non sono stati coinvolti, gli altri diciotto si, con le conseguenze sopraelencate. Gli sciatori coinvolti sono riusciti a tirar fuori alcuni compagni di escursione con l’autosoccorso, visto che tutti erano dotati di Artva, pala, sonda, poi il tempestivo arrivo del Soccorso Alpino ha completato l’opera, pur lavorando con il pericolo oggettivo di altri distacchi, visto il pendio ripido e la quantità di neve sul posto.

Nelle interviste dopo la sciagura, rilasciate a sito Youreporter, qualcuna delle persone coinvolte ha dichiarato che altri sciatori a monte potrebbero aver tagliato il pendio che si è staccato sugli sciatori a valle, ma queste indagini, e le relative conclusioni, dovranno essere fatte da magistratura e forze dell’ordine. Imprudenza, fatalità o dolo di terzi, fatto sta che due persone sono morte in una giornata in cui montagne, sole e neve erano un inno alla vita.

Guarda l'intervista ai coinvolti nella valanga di Oropa.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti